TRATTARE L’AGGRESSIVITA’ DELL’ALZHEIMER SENZA FARMACI

29 Gennaio 2019 alle 15:37 · · 0 commenti

TRATTARE L’AGGRESSIVITA’ DELL’ALZHEIMER SENZA FARMACI

L’attività creativa è più utile sia per i malati di Alzheimer che per i loro caregivers

La demenza non ha cura. Nessun trattamento farmacologico è efficace. Quando è diagnosticata è facile arrendersi e prospettarsi  un futuro desolante. Non è solo una malattia devastante per il paziente, ma colpisce anche coloro che si prendono cura: i caregivers.

A volte i pazienti con demenza  diventano una persona totalmente diversa da quella che si conosce o si è sempre conosciuta. E non mancano gli scoppi di ira e i comportamenti aggressivi. Ecco perché i ricercatori  sperimentano cure e trattamenti non farmacologici che possono aiutare a gestire i sintomi dell’Alzheimer.

Tra questi ricercatori c’è chi ha provato un approccio soprannominato Programma di Attività su Misura ( PAM ), che abbina le attività agli interessi della persona con demenza.

I medici ricercatori hanno incluso nel programma dei loro studi circa 160 pazienti affetti da demenza con un età media di 80 anni. Hanno osservato anche i caregivers dei pazienti con un’età compresa tra i 50 e i 72 anni.

Programma di Attività su Misura

Lo studio consiste  nell’invio dei  terapisti occupazionali nelle case dei Malati di Alzheimer per valutare, innanzitutto, l’ambiente e quindi i rischi associati all’ambiente di casa quali il rischio di cadute; cercare quali cose potrebbero aumentare il disagio delle persone affette da demenza come: l’illuminazione, posti a sedere, disordine e rumori. Sulla base di tali visite, è stata fornita per ogni paziente una valutazione del rischio e delle “prescrizioni relative all’attività” che includevano sia attività creative (come la creazione artistiche). Sia attività incentrate sull’abilità quotidiane come il vestirsi, lavarsi, ordinare casa, etc.

Quattro mesi dopo l’avvio del PAM quasi il 70% dei pazienti sottoposti a terapie occupazionali ha eliminato e/o ridotto i problemi comportamentali, quali l’aggressività, correlati alla demenza.

Al contrario nel gruppo di controllo che non ha partecipato al programma di attività occupazionali solo il 46% ha ridotto o eliminato i problemi comportamentali. I caregivers dei pazienti sottoposti al PAM hanno rilevato meno stress durante la presa in carico del paziente. Dato che il familiare malato ha avuto un comportamento più collaborativo del solito.

Conclusioni

I ricercatori hanno concluso che l’intervento del trattamento non farmacologico per l’alzheimer ha avuto “effetti immediati e positivi”. – Scrivono i ricercatori: “Poiché l’attività creativa riduce i problemi comportamentali, rallenta la dipendenza funzionale e allevia il dolore e il disagio del caregiver, è un’opzione di trattamento valida per le famiglie.”

Particolarmente utile per le famiglie la cui persona cara sta vivendo intense problematiche comportamentali, in mancanza di trattamenti farmacologici efficaci per la demenza. I farmaci che vengono utilizzati di solito sono off-label e cioè “presentano rischi, tra cui ictus e mortalità, che spesso superano i loro modesti benefici” – affermano i ricercatori.

Questo studio è stato pubblicato sull’ America Journal Geriatrics Society

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