4 Marzo 2020 alle 09:31 · C.H.I.A. Srl · 0 commenti
Il potere del sonno profondo sul cervello.
Come il sonno influisce sul cervello con decadimento neuro-cognitivo di tipo Alzheimer.
La ricerca sulla prevenzione della demenza ha esaminato una varietà di possibilità, tra cui dieta ed esercizio fisico. Ma i ricercatori stanno anche esaminando come il sonno influisce sul cervello quando si tratta di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Gli studi sul sonno.
Lo studio più recente è il più rilevante per i malati di Alzheimer e demenza. Si è cercato di capire cosa succede ai fluidi nel nostro cervello durante il sonno. Il motivo per cui si è studiato questo è che ci sono stati molti affascinanti lavori precedenti che dimostrano che il sonno è davvero fondamentale per la salute del cervello e che il sonno interrotto sembra essere associato a malattie neuro-degenerative.
I ricercatori hanno anche dimostrato che il sonno è collegato ai livelli di proteine tossiche, come la beta amiloide, nel cervello. Utilizzando l’imaging cerebrale per esaminare il liquido cerebrospinale nel cervello durante il sonno, che è un liquido che avvolge il cervello e lo ammortizza, hanno potuto monitorare i livelli delle tossine.
E quando le persone si addormentavano, si notavano queste grandi ondate di liquido che sembravano in qualche modo “sciacquare” il cervello, il che era davvero affascinante per i ricercatori.
Immaginando diversi aspetti della funzione cerebrale e ci si rese conto che uno specifico modello di attività elettrica che si verifica nel cervello durante il sonno è seguito da un’ondata di ossigenazione del sangue e quindi dall’onda di fluido. Sembra che i procedimenti sono accoppiate insieme. Da qui si è andato a studiare cosa potrebbero significare queste onde di fluido e le conseguenze per la salute del cervello.
La qualità del sonno e il rischio di demenza.
In termini di legame con la demenza, è ormai ben stabilito che il sonno è realmente alterato nei pazienti con demenza e che gli effetti reali dello sonno alterato, sono gli stessi associati alle onde di flusso.
Lo studio era rivolto a giovani adulti completamente sani, per osservare cosa succede normalmente nei cervelli tipici tra i 20 e i 30 anni. Allora, secondo le previsioni dello studio, se si eseguisse la stessa imaging cerebrale nei pazienti con demenza, si vedrebbe meno di quel flusso.
Il sonno elimina le tossine dal cervello?
Anche se dallo studio non si è potuto misurare la quantità di tossine eliminate durante il sonno, si è però quantificata la rapidità e la frequenza con cui avvengono le ondate di flusso. Ovviamente, scoperto ciò si inizierà a studiare qual’è , e quanto, il prodotto di scarto che ne risulta da queste ondate.
Ci potranno essere anche proteine beta-amiloide, ma bisogna attendere le prossime ricerche per avere conferma.
Le fasi del sonno
Quale tipo di sonno per avere una buona salute mentale?
Tutte le fasi del sonno sono importanti: ci sono molte diverse fasi del sonno e ognuna di esse è essere importante in modo diverso, quindi non è necessario che ci sia il più importante, ma ognuno ha una funzione diversa nel cervello.
Inoltre, c’è da dire che si incontrano parecchie difficoltà a monitorare il sonno di un individuo. In quanto lo stesso è costretto ad addormentarsi tra le apparecchiature degli scienziati in un laboratorio.
Il modo in cui si definisce la qualità del sonno è basato sull’attività elettrica del cervello segnalata dai tracce che seguono anche il ritmo cardiaco, quindi è molto difficile distinguere le varie fasi del sonno. Molte pubblicazioni lo fanno. Distinguono il sonno in fasi distinti, ma ovviamente sono delle conclusioni troppo affrettate.
La fase non-REM, di solito è circa il 70% nella fase intermedia; il 15% in sonno leggero e il 15% in sonno profondo. E poi la fase REM incomincia più tardi nella notte, quindi di solito è solo nella seconda metà della notte che stai dormendo. Anche se il sonno è molto individuale: tutti siamo diversi.
Ci sono persone fortunate che hanno solo bisogno di dormire un po ‘ e ce ne sono altre che ne hanno bisogno di dormire molto, e le persone hanno diversi ritmi sonno/veglia. Si sta ancora studiando esattamente come ciascuna di queste dinamiche si collega alla funzione cerebrale.
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