La Malattia di Alzheimer: tutto ciò che devi sapere.

19 Febbraio 2021 alle 19:10 · · 0 commenti · Sticky

La Malattia di Alzheimer: tutto ciò che devi sapere.

La malattia di Alzheimer (detta anche Morbo di Alzheimer o semplicemente Alzheimer) è la forma più comune di demenza, la più degenerativa e la più invalidante che colpisce generalmente in età presenile e senile (oltre i 65 anni). Circa il 5% della popolazione anziana soffre di Alzheimer.

La malattia di Alzheimer prende il nome da Alois Alzheimer, psichiatra e neuropatologo austriaco che per la prima volta ne descrisse i sintomi e gli aspetti neuropatologici. Nel 1901 accolse nella clinica dove lavorava la signora Augusta D. : da subito, Alois, capì che quello era un caso molto interessante e di assoluta importanza per il mondo medico-scientifico. la signora Augusta D. presentava aggressività, allucinazioni, perdita di memoria, difficoltà a ricordare i nomi e vagava costantemente senza meta, disorientata. L’autopsia rivelò al dottore un cervello atrofico caratterizzato dalla presenza di grumi identificati come placche.

Da quel momento ricercatori e medici si sono dedicati e concentrati su come quelle placche contribuiscono all’insorgere della Malattia di Alzheimer.

Le Placche Amiloidi

La malattia di Alzheimer è dovuta all’accumulo nel cervello di proteine tossiche chiamate Beta-miloide e proteina TAU. Gli accumuli, ossia, le placche distruggono i neuroni amucchiandosi tra di loro. Agendo come un collante modificano la struttura neurale e limitano via via sempre più la trasmissione tra i neuroni fino a escluderla del tutto. L’accumulo di placche è accompagnato da una diminuzione dell’ Acetilcolina (il trasmettitore più importante.

Placche e grovigli tendono a diffondersi nella corteccia con il progredire della Malattia di Alzheimer. La velocità di progressione varia notevolmente. In media, una persona con Alzheimer vive da quattro a otto anni dopo la diagnosi, ma può vivere fino a 20 anni, a seconda di tanti altri fattori. Il decorso della malattia dipende in parte da quando è stata diagnosticata (tanto prima individuiamo l’ Alzheimer, più possiamo rallentarlo) e se una persona ha altri problemi di salute.

I tre stadi della Malattia di Alzheimer

A secondo della progressione degli accumuli e grovigli di Beta-miloide e TAU possiamo suddividere il corso della Malattia di Alzheimer in tre stadi: fase iniziale, da lieve a moderato e stadio acuto.

FASE INIZIALE …

Nelle prima fase iniziano a formarsi le placche nelle aree del cervello coinvolte nell’apprendimento e memoria; nel pensiero e pianificazione. In questa fase di solito non appaiono i sintomi che caratterizzano la Malattia di Alzheimer come – tra i tanti – la perdita di memoria, il disorientamento e le allucinazioni. Quindi, senza sintomi caratterizzanti, risulta molto difficile riconoscere la Malattia di Alzheimer con i normali test di oggi.

… DA LIEVE A MODERATO …

Negli stadi da lieve a moderato, le regioni cerebrali importanti per la memoria, il pensiero e la pianificazione sviluppano più placche di quante ne fossero presenti nella fase iniziale. Di conseguenza, gli individui sviluppano problemi di memoria o di pensiero abbastanza seri da interferire con il lavoro o la vita sociale. Le persone che si trovano in questa fase della Malattia di Alzheimer possono anche confondersi e avere problemi a gestire i soldi, a esprimere e organizzare i propri pensieri. E’ in questa fase che l’Alzheimer viene maggiormente diagnosticato proprio per le difficoltà che si presentano nel gestire la vita quotidiana. Man mano che l’Alzheimer progredisce, le persone possono sperimentare cambiamenti della personalità, del comportamento e avere difficoltà a riconoscere amici e familiari. Placche e grovigli in questo stadio sono diffusi anche nelle aree responsabili del: parlare e comprensione del discorso; orientamento (il tuo senso di dove si trova il tuo corpo rispetto agli oggetti intorno a te).

… FASE ACUTA

Nella fase acuta o avanzata della Malattia di Alzheimer la maggior parte della corteccia del cervello è gravemente danneggiata.

Il cervello si riduce drasticamente a causa della diffusa morte cellulare. I malati di Alzheimer che si trovano in queste condizioni perdono la capacità di parlare e comunicare, di riconoscere le persone che gli stanno intorno (famigliari e amici) e perdono la capacità di prendersi cura di se stessi.

Ci sono cure per bloccare la malattia?

La cura della Malattia di Alzheimer prevede la terapia farmacologica e terapie non farmacologiche applicate (riattivazione cognitiva, terapia occupazionale, musicaterapia ecc.) integrate con la formazione e consulenza alla famiglia che assiste il malato, con il controllo dell’alimentazione e dei fattori di rischio cardiovascolare.

Siamo ben lontani da avere una cura risolutiva: la Malattia di Alzheimer non si sconfigge. Tuttavia si può rallentare l’evoluzione della malattia e avere nelle fase iniziali un impatto positivo sulla qualità della vita del paziente e della sua famiglia.

La malattia è ereditaria?

La malattia di Alzheimer
La Malattia di Alzheimer. Tutto quello che devi sapere.

L’eziologia (le cause) della Malattia di Alzheimer è ad oggi ignota. Gli studi su gemelli monozigoti rivelano che solo il 50% dei casi insorge in entrambi. Per cui è verosimile che i fattori ambientali rivestano un ruolo importante. Infatti, oggi si può parlare di prevenzione anche in questo campo, raccomandando proprio uno stile di vita positivo: sana alimentazione, attività fisica e mentale, interessi, cultura e relazioni. Alcuni studi dimostrano che l’insorgenza del Morbo a carattere ereditario è minore tra gli individui che seguono uno stile di vita sano, corretto e positivo.

Certamente la famigliarità, come in tante altre malattie, costituisce un fattore di rischio per il suo sviluppo tra parenti con la Malattia di Alzheimer, rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, gli studi genetici riportano soltanto una percentuale molto bassa di circa 5% nei quali la malattia viene trasmessa con carattere autosomico dominante. Tutte le altre volte che la malattia si manifesta e detta “sporadica” , propria a significare una non inesorabile insorgenza.

Stili di vita dannosi che facilitano la formazione delle placche

Alcolismo: In un recente studio sui topi, i ricercatori hanno scoperto che l’alcool non crea proteine tossiche nel cervello, ma impedisce al cervello di eliminarle, inibendo la “microlgia” (detta guardiano del cervello). La microlgia ha una funzione antinfiammatoria, regola il sistema immunitario del cervello ed elimina le proteine beta-miloide. Come già detto l’accumulo di tali proteine favorisce l’insorgenza della Malattia di Alzheimer.

Fumo: Altri studi hanno dimostrato che il fumo potrebbe esacerbare i sintomi della Malattia di Alzheimer. Fino ad oggi si pensava che piccole dosi di nicotina riducessero le placche. Più recentemente si è dimostrato che la nicotina favorisce i grovigli di proteina TAU peggiorando i sintomi dell’ Alzheimer e predispone alla malattia le persone sane.

Colesterolo e ipertensione: i due fattori sono associati in egual misura sia alla Malattia di Alzheimer che al diabete. Alcuni ricercatori chiamano addirittura l’Alzheimer “Diabete di tipo 3“. Le persone con pressione sanguigna alta hanno più probabilità di accumulare placche e grovigli.

Prevenire la Malattia di Alzheimer

I ricercatori sono d’accordo che si può prevenire la Malattia di Alzheimer o, nei peggiore dei casi ritardarne l’insorgenza, con uno stile di vita sano e corretto: fare attività fisica; seguire una dieta equilibrata; dormire bene.

Quando ci alleniamo il cervello produce una proteina chiamata “irisina” che avvantaggia le nostre capacità di pensiero e può persino aumentare la crescita neurale dell’ippocampo. Inoltre, facilita il sonno e riduce le placche e i grovigli di proteine responsabili della Malattia di Alzheimer.

Una alimentazione corretta composta principalmente da verdure, cereali, pesce, pollame e un bicchiere di vino riduce il rischio di Alzheimer fino al 53% delle possibilità. Limitare i livelli di glucosio nel proprio corpo riducendo l’assunzione di zuccheri e carboidrati evitiamo processi dannosi per il nostro cervello come infiammazione e accumulo di placche e grovigli.

In definitiva cambiare il proprio stile di vita verso uno stile più sano potrebbe aiutare a prevenire la Malattia di Alzheimer, ma senza alcun dubbio, se non è possibile geneticamente evitare l’Alzheimer si può sicuramente evitare i processi dannosi al cervello che alla fine si presentano come perdita di memoria e altri sintomi della malattia.

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